La Nakba è viva – 17/5/2016

Sono passati 68 anni dalla Nakba del popolo palestinese, quando, prima e dopo la proclamazione della nascita di Israele, le bande armate sioniste Irgun, Stern, Palmach e Haganah commisero efferati massacri in diversi villaggi palestinesi uccidendo centinaia di bambini, donne e uomini; e costrinsero quasi 800mila palestinesi a rifugiarsi in Cisgiordania, nella Striscia di Gaza e nei Paesi arabi confinanti.

Ad oggi, i profughi palestinesi sono circa 7 milioni. Costretti alla diaspora e privati dei diritti fondamentali, molti di loro continuano a sopportare una vita a dir poco disumana, perché per decenni Israele ha negato loro il diritto al ritorno, violando la Risoluzione 194 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che, già l’11 dicembre del 1948, questo diritto lo garantiva.

Una soluzione giusta della questione dei rifugiati è invece essenziale per una soluzione negoziata del conflitto israelo-palestinese. Israele deve riconoscere le proprie responsabilità in questo senso se si vuole che ci sia una soluzione giusta, pacifica e sostenibile del conflitto.