Le demolizioni delle case a Gerusalemme e dintorni sono un insulto al diritto internazionale – 2/8/2016

Il governo di estrema destra di Netanyahu continua la sua guerra alla presenza palestinese nella città e nell’area di Gerusalemme, con l’evidente scopo di completare l’ebraicizzazione di questo luogo espellendo il maggior numero di cittadini palestinesi possibile tramite una serie di politiche repressive: oltre alle demolizioni delle case, il ritiro delle carte d’identità, espulsioni, tasse altissime, arresti, uccisioni e rappresaglie contro i quartieri palestinesi.

Ultimamente, le forze d’occupazione hanno demolito 15 abitazioni e strutture a Qalandia ed Al-Issaweieh, nella Gerusalemme Occupata. Si tratta di azioni illegali che dimostrano la decisione degli occupanti di andare avanti con la loro politica, mirante a svuotare la città dei suoi abitanti originari e a sostituirli con i coloni, chiudendo così ogni possibilità di giungere a una pace giusta, e impedendo la nascita di uno Stato palestinese indipendente con Gerusalemme Est capitale.

Ribadiamo che questa escalation israeliana avviene in modo così consistente per l’assenza di ogni reazione concreta da parte della comunità internazionale, che deve assumersi le proprie responsabilità di garantire una protezione internazionale al popolo palestinese e porre fine ai continui crimini d’Israele.