Il Ministero degli Esteri palestinese chiede una risposta internazionale urgente al rifiuto di uno Stato palestinese da parte di Netanyahu – 23/2/2017

Traduzione a cura dell’Ambasciata della Palestina in Italia

Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu nelle dichiarazioni fatte in Australia è stato molto chiaro ed esplicito, rivelando la discriminazione razziale ed estremista che guida il suo approccio al conflitto israelo-palestinese, specialmente quando ha detto: “Io voglio che i palestinesi godano di piena libertà e autonomia, purché non siano in grado di costituire una minaccia per noi”. In questo modo, Netanyahu ha ribadito condizioni impossibili per un accordo con i palestinesi e ha respinto l’idea della creazione di uno Stato palestinese sovrano.

La posizione sostenuta da Netanyahu è infatti coerente con i pilastri del governo di estrema destra in Israele, e riflette l’ideologia della destra Israeliana, che tratta la questione palestinese come un “problema demografico”, mascherando il fatto che il problema principale sia l’occupazione israeliana della Palestina, e cercando allo stesso tempo di imporre soluzioni coloniali basate sulla condivisione della Cisgiordania occupata.

Il Ministero degli Affari Esteri palestinese dichiara il proprio rifiuto assoluto a tale soluzione e condanna, nei termini più forti, l’espansionismo coloniale proclamato dal Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu, confermando che il governo israeliano, con queste posizioni, spinge la parte palestinese a riconsiderare il reciproco riconoscimento tra l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina e Israele.

Il Ministero degli Esteri palestinese chiede a tutte le nazioni di prendere una posizione chiara ed esplicita sui tentativi di Israele di abbandonare la soluzione dei due Stati, e invita il governo degli Stati Uniti a rompere il suo silenzio su queste posizioni e sulle dichiarazioni provocatorie di Israele, che minacciano di cancellare la cultura della pace chiudendo la porta dei negoziati e aprendo quella dell’estremismo violento nella regione.