Dichiarazione del Segretario del Comitato Esecutivo dell’OLP, Saeb Erekat, sulla decisione del Primo Ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, di “escludere l’Europa dal processo di pace” – 30/11/2015

Traduzione a cura dell’Ambasciata della Palestina in Italia

Con la sua ultima decisione riguardante l’Unione Europea, il Primo Ministro Netanyahu insiste con il ricatto alla comunità internazionale. Il suo obiettivo è chiaro: mantenere la propria impunità per continuare a violare il diritto internazionale.

Gli insediamenti israeliani non costituiscono solo una violazione del diritto internazionale, ma anche un crimine di guerra. L’etichetta sui prodotti degli insediamenti è il minimo che l’Unione Europea possa pretendere. Pur accogliendo positivamente questa decisione, restiamo infatti convinti che questo passo non sia sufficiente perché i prodotti degli insediamenti andrebbero proprio proibiti.

Israele ha violato tutti gli accordi che ha firmato, ha bloccato i negoziati e cancellato i principi della soluzione che prevede “due Stati”. Quel che resta è il programma politico di Netanyahu, che prevede invece uno Stato e due sistemi: l’apartheid.

Adesso il governo israeliano minaccia di escludere l’Europa da ciò che resta del cosiddetto “processo di pace”. Si tratta di una mossa ipocrita da parte di un governo che ha ripetutamente rifiutato la soluzione dei “due Stati”, tanto nel programma politico quanto nei fatti. Signor Netanyahu: visto che nella tua politica non c’è nessun processo di pace in cui essere coinvolti, l’Unione Europea non si perderà proprio niente come conseguenza della tua nuova campagna di relazioni pubbliche.

Vedi:

http://www.nad-plo.org/etemplate.php?id=600