La salute di Mohammed Al-Qeeq sta seriamente peggiorando – 22/2/2016

L’Ambasciata di Palestina in Italia convoca una conferenza stampa per informare sulle condizioni di salute del giornalista Al-Qeeq, in sciopero della fame da quasi 90 giorni, e sui motivi che lo hanno portato a una forma di protesta che lo sta portando alla morte.

Al-Qeeq ha 33 anni, era corrispondente dalla Palestina per la tv saudita al Majd, e adesso è poco più di uno scheletro. Ha perduto circa 30 kg ma non si arrende e non interrompe lo sciopero della fame che porta avanti dal 24 novembre, cioè da 3 mesi. Sta protestando contro l’ordine di detenzione amministrativa spiccato nei suoi confronti, e non smetterà finché l’ordine non sia revocato.

Come molti altri detenuti prima di lui, Al-Qeeq denuncia l’ingiustizia di una pratica illecita. La detenzione amministrativa è una procedura che consente ai militari israeliani di tenere reclusi i prigionieri basandosi su prove presunte, senza incriminarli o processarli. Israele usa regolarmente la detenzione amministrativa in violazione del diritto internazionale. Nella Cisgiordania palestinese occupata, l’esercito israeliano è autorizzato a emanare ordini di detenzione amministrativa contro civili palestinesi sulla base dell’art. 285 del codice militare 1651. Questo articolo permette ai militari di detenere una persona fino a sei mesi, rinnovabili senza preavviso né possibilità di appello se vi sono “ragioni sufficienti per presumere che la sicurezza della zona o pubblica” lo richiedano. Non vi è alcun riferimento esplicito alla durata massima possibile, legalizzando così una detenzione senza scadenza.

Quasi mai il detenuto e il suo avvocato vengono informati delle ragioni dell’internamento o messi al corrente delle “informazioni segrete”: il prigioniero può restare incarcerato per anni, in via amministrativa, senza sapere il perché.

Ecco perché Mohammed Al-Qeeq rischia di morire, questi i motivi della sua lotta, questa la ragione per cui la sua vita è preziosa e deve essere salvata, da tutti noi, a ogni costo.

Vi aspettiamo in Ambasciata, in Viale Guido Baccelli 10, mercoledì 24 febbraio alle ore 12:00