Si celebra oggi la Giornata dei Prigionieri Palestinesi

In occasione della Giornata dei Prigionieri Palestinesi, il Ministero degli Esteri e degli Espatriati saluta tutti i difensori del diritto del popolo palestinese alla libertà e alla dignità che sono arbitrariamente ed illegalmente detenuti e imprigionati dall’occupazione coloniale israeliana. Il Ministero degli Esteri e degli Espatriati si appella anche alla comunità internazionale, comprese le Alte Parti Contraenti delle Convenzioni di Ginevra e gli organismi internazionali competenti, affinché si assuma le proprie responsabilità per la protezione del nostro popolo. Israele, la potenza occupante, deve rispondere della persecuzione del popolo palestinese e in particolare del suo sistema di detenzione arbitraria di massa. A questo proposito, il Ministero degli Esteri ricorda alle Alte Parti Contraenti delle Convenzioni di Ginevra e agli organismi internazionali competenti che i tribunali coloniali israeliani hanno dimostrato di essere uno strumento della persecuzione politica, etnica e motivata da obiettivi politici del popolo palestinese, in grave violazione del diritto internazionale umanitario. Questo sistema di “tribunali militari” che ha imprigionato centinaia di migliaia di palestinesi, compresi bambini, è uno strumento di oppressione illegittimo che non risponde, di proposito, agli standard minimi di un regolare processo e di un giudizio equo. E’ infatti parte integrante dell’attacco diffuso e sistematico contro la popolazione civile palestinese, che mira a distruggere il tessuto nazionale e sociale palestinese, in violazione della Quarta Convenzione di Ginevra, dello Statuto di Roma e delle leggi sui diritti umani. Oggi, più di 4.500 palestinesi, compresi 140 bambini, 37 donne, e 700 detenuti in gravi condizioni di salute languono imprigionati nelle carceri israeliane in violazione del diritto internazionale. L’inerzia internazionale e la riluttanza ad assicurare il rispetto da parte di Israele dei suoi obblighi nei confronti del diritto internazionale hanno consentito fino ad ora che la loro sofferenza proseguisse senza alcun bisogno. Questo deve finire, senza altri ritardi. Lo Stato di Palestina continuerà a lavorare a livello legale, politico e diplomatico per difendere la giusta causa dei prigionieri e dei detenuti palestinesi e il loro legittimo diritto alla libertà. La causa della libertà dei prigionieri è parte integrante delle traversie del popolo palestinese per porre termine all’occupazione e realizzare i propri diritti inalienabili, compreso il diritto all’autodeterminazione e al ritorno.