Saluto al Congresso di Rifondazione Comunista – 1/4/2017

Cari compagni e care compagne,

E’ per me un piacere essere qui con voi oggi per portare il saluto e l’augurio di buon lavoro del governo palestinese e del suo popolo.

Un popolo che ha sempre sentito la vicinanza e il sostegno del popolo italiano e di un partito come il vostro, che ha radici antiche e che da sempre si batte per i diritti dei più deboli, contro le ingiustizie e i soprusi, valorizzando invece le idee, le risorse e la voce di chi troppo spesso non ha ascolto.

E’ molto importante, per noi, poter contare su forze politiche e su intelligenze coraggiose, che vogliono e possono contrastare lo status quo, avendo come missione quella di cambiare il mondo per il meglio, non di accontentarsi dell’esistente cercando semplicemente di trarne vantaggio, magari a spese altrui: questa non è politica, è opportunismo.

Ci appelliamo fiduciosi a voi perché non abbandoniate mai la strada intrapresa e ci aiutiate a coinvolgere sempre di più la comunità internazionale, a partire dal popolo italiano e dalle forze politiche che lo rappresentano, in un lavoro di giustizia e consapevolezza, che mobiliti i governi di tutto il mondo nella direzione di promuovere l’unica soluzione attualmente possibile del conflitto israelo-palestinese: il riconoscimento di due Stati che vivano uno accanto all’altro nel rispetto del diritto internazionale e, in particolare, delle Risoluzioni delle Nazioni Unite.

Questo significa porre termine ad una occupazione che dura da 50 anni; alla presenza di circa 620.000 coloni israeliani in Cisgiordania e a Gerusalemme Est; alle uccisioni a sangue freddo che colpiscono i nostri ragazzi; agli arresti indiscriminati che costringono nelle carceri israeliane circa settemila prigionieri palestinesi pronti ad intraprendere, il prossimo 17 aprile, un grande sciopero della fame; alle discriminazioni di cui sono vittima “i palestinesi del 1948”, cioè coloro che vivono in Israele. Ma sarebbe troppo lungo l’elenco di tutte le conseguenze derivanti dall’occupazione: non potrebbe non comprendere il furto della nostra acqua insieme a quello della nostra terra, e non potrebbe non sottolineare la brutalità dei coloni che imperversano nei nostri luoghi sacri ed aggrediscono chi di noi cerca semplicemente di andare a scuola o di raccogliere le olive, fino a dar fuoco alle nostre case bruciando vivo nel sonno un bambino di soli 18 mesi.

Per non parlare della drammatica situazione in cui versa la Striscia di Gaza, dove non si è ancora potuto ricostruire ciò che è andato perduto a causa delle devastanti aggressioni compiute negli ultimi anni da Israele, per via del blocco che isola questa enclave dal resto del mondo.

C’è molto da fare, sì. Ma sappiamo di non essere soli e ci auguriamo che la Conferenza Internazionale inaugurata a Parigi, grazie al coinvolgimento di tanti Paesi, possa avere il successo che i negoziati bilaterali non hanno avuto sin qui.

Il popolo e la leadership palestinese sono pronti a dare il proprio contributo. Confidiamo nel vostro e in quello di tutto il popolo italiano.

In bocca al lupo per la realizzazione dei vostri progetti e non perdiamoci di vista.